EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN - Tabula Rasa (Mute 1993) Hot

Nel 1980, quando era ancora percepibile l'eco del punk, gli Einstűrzende Neubauten, grazie all'album d’esordio “Kollaps”, la cui idea di fondo era produrre un sound inascoltabile, diventano una delle formazioni più importanti ed influenti dell’intera decade, imponendosi nell'ambito della ricerca rumorista. Tredici anni dopo i "Nuovi edifici che crollano" prendono le distanze da ciò che in passato era la loro forza. Dell'attitudine che precedentemente traeva ispirazione dal rumore, rimane solo un fugace sussurro che riaffiora di tanto in tanto come forma di disturbo. Con “Tabula Rasa”, il cui tema centrale è l'amore, la band di Blixa Bargeld si pone l'obiettivo di fare piazza pulita della cultura dell'immagine con otto brani ricchi di citazioni (letterarie e non) che inducono l'ascoltatore ad intraprendere un viaggio emozionale all'interno del proprio io. L'album possiede un'impronta ben definita in cui la tensione viene attuata con un'alternanza di silenzi ed esplosioni.

La sperimentazione musicale converge in vere e proprie canzoni, in entità complete e perfette. Canzoni che non sono facili e sfidano la concentrazione dell'ascoltatore, ma che si muovono su livelli di vera e propria poesia sonora: "Zebulon" e "Blume" sono due magnifiche ballate minimali di una bellezza lacerante, così come autentiche gemme sono "Wuste", "12035 Nacht" e la cerebrale "Headcleaner". Quella di Tabula Rasa rappresenta una svolta nella carriera dei Neubauten grazie alla quale è stato possibile continuare un discorso artistico senza restare imprigionati in un cliché (quello rumorista). Una virata riuscita perfettamente tanto che l'album si rivela un capolavoro, non solo nella discografia di Blixa e compagni ma anche nell'intero panorama musicale. (Andrea Tassistro)