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I nostri preferiti Jazz HELEN MERRILL - Music Makers (Owl 1986)
 

HELEN MERRILL - Music Makers (Owl 1986) Hot

Image Per lei hanno suonato e arrangiato musicisti come Quincy Jones e Clifford Brown (nella sua prima, omonima e imperdibile registrazione del 1955), Gil Evans, Teddy Wilson, John Lewis, Bill Evans, Stan Getz; in Italia, nonostante un breve soggiorno intorno al 1960 (tra i dischi incisi “Parole e musica” con Piero Umiliani, in cui le limpide esecuzioni erano precedute da un recitato di un attore in italiano), non è mai diventata molto famosa. Di origine croata, Jelena Ana Milcetic il suo vero nome, una voce non particolarmente estesa, ma straordinariamente cristallina ed emozionante, dopo una lunga permanenza in Giappone, nel 1986 riappare in Europa, dove la benemerita Owl le affianca tre musicisti del valore di Gordon Beck, Steve Lacy e Stephane Grappelli; se gli ultimi due non suonano in tutti i brani e mai insieme, dividendosi i due lati e accentuando l’intima atmosfera delle esecuzioni, il pianoforte di Beck (e il magistrale Rhodes nella rilassata “When Lights Are Low” di Benny Carter e in una lentissima “Lady Be Good”) è perfetto nell’esaltare pause e silenzi della Merrill e nell’assecondare gli interventi dei solisti.
“Round midnight” e una gershwiniana riscrittura di “Sometimes I Feel Like A Motherless Child”, aprono il disco con il soprano di Lacy impeccabile, simbiotico con la quasi dolorosa intensità della cantante newyorchese. Nella seconda parte sale in cattedra Grappelli: “Laura”, “As Time Goes By”, l’Ellington di “Solitude” e lo splendido finale di “Nuages”, brillano dell’immensa classe del suo violino che illumina gli aspetti più reconditi di una voce unica e inimitabile. (Danilo Di Termini)
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