Pubblicato nel maggio 1972, a un anno dall’omonimo esordio, il secondo album dei Weather Report, per metà inciso in studio nel novembre 1971, per metà dal vivo il 13 gennaio di quell’anno in Giappone (concerto poi pubblicato per intero nel “Live in Tokyo”), sancisce repentinamente la fine di un’epoca. L’abbandono di Vitous per dissapori con Joe Zawinul segnerà infatti una svolta nel gruppo che da laboratorio musicale permanente si trasformerà in un’eccellente macchina da classifica. Qui la formazione vede ancora, oltre al tastierista austriaco recentemente scomparso e al contrabbassista praghese (il 18 ottobre a Genova jazz 07 con il suo quartetto), Wayne Shorter ai sassofoni, Eric Gravatt alla batteria e Dom Um Romão alle percussioni. Il disco si apre con una complessa composizione di Zawinul, “Unknown Soldier” per voci, flauto (Hubert Laws), corno inglese (Andrew White) e tromba (Wilmer Wise): temi sovrapposti, tempi contrastanti, pause, soli, rendono il brano un affascinante enigma sonoro.
Per “The Moors” di Shorter sale a bordo Ralph Towner con uno splendido assolo di chitarra a 12 corde, mentre dopo “Cristal” chiude la prima facciata “Second Sunday in August”, scritta da Zawinul per celebrare la festa del raccolto del suo villaggio. La seconda parte dal vivo comprende un medley ridotto a dieci degli originali ventisei minuti (per l’edizione completa vedi sopra), “Surucucú” di Shorter (anch’essa mutilata) e “Directions” di Zawinul, brano di cui Miles Davis si era precedentemente appropriato (in “Black Beauty” e “At Fillmore”). Il giudizio di Elvin Jones per un "blindfold test" su Down Beat del 1972 riassume perfettamente il valore dell’album: cinque stelle. (Danilo Di Termini)
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