Joey Burns, John Convertino e il carrozzone dei Calexico chiudono il loro brevissimo tour italiano (un'altra data a Bologna) con il concerto di Torino al Teatro Colosseo. Nella fredda notte torinese, una folla incappottata li attende nell'atrio surriscaldato, attendendo di tramutare i voucher con dei veri biglietti per poi accedere al sospirato posto a sedere. Apre il concerto Depedro, cioé il musicista spagnolo Jairo Zavala, che presenta alcune canzoni in lingua spagnola, prima da solo poi accompagnato da alcuni membri dei Calexico. Quindi, lo stesso Zavala arricchirà l'organico dei Calexico con chitarra e voce per tutto il concerto. I caldi colori della terra di confine tra Arizona, Texas e Messico esplodono all'apertura del concerto, un tripudio di steel guitar, trombe e testi in spagnolo. Molti brani da 'Carried To Dust', ma anche dai dischi più remoti come 'The Black Light'. Le consuete atmosfere Morriconiane ricorrono qua e là fino alla citazione più esplicita nella sequenza fischiata di 'El Gatillo', che cita il lavoro del compositore per i film di Sergio Leone. Nel complesso il concerto riporta i Calexico ad una maggiore ricerca di ritmo e colore rispetto alle canzoni più tranquille e ricercate di 'Carried to Dust' e il pubblico del Colosseo apprezza fino a richiedere, dopo il generoso bis, l'ulteriore uscita del gruppo per un paio di vigorosi brani. Per Joey Burns, che si dichiara stupito del successo dei Calexico in Europa, non resta che stringere le numerose mani delle prime file e, con grande modestia, recarsi allo stand delle magliette per firmare autografi fino a tardi. (Fausto Meirana)
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