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Musica italiana Recensioni Italiani FRANCA MASU - Almablava
 

FRANCA MASU - Almablava FRANCA MASU - Almablava Hot

FRANCA MASU - Almablava

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Titolo
Almablava
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Franca Masu appare completamente avvinta dal richiamo della sua terra, "forza primordiale che non ti lascia mai", espressione di "quelle radici che ti sono date dal modo attraverso il quale i tuoi genitori ti insegnano a respirare la vita stessa e - prima di tutto - a stare al mondo nella tua terra, la terra che ti ha accolto"; quell'Alghero catalana, almeno dalla fine del '300, alla quale Franca Masu ritorna sempre, affacciata su un azzurro Mar Mediterraneo, misura delle distanze e delle lontananze, delle attese e delle speranze; un richiamo, quello della terra, che è più forte dell'amore che va via, capace di rifulgere metaforicamente soltanto un singolo giorno, e che è meglio vivere come in sogno, in un nostalgico, malinconico, rassegnato, a volte anche sereno rimpianto, continuamente trasportato dai "gomitoli" dell'ondosa risacca del "mare di mezzo", che bagna e asciuga, allevia e contorce un vivere diventato nel tempo metafisico e introspettivo, segnato dal tempo e dal destino. Questa è Franca Masu, autrice, ma soprattutto interprete, cantante intensa, emozionante e trascinante, formatasi attraverso il fado e il tango (ma non solo), due musiche popolari nate dall'incontro/scontro tra Europa ed Africa, due musiche afroamericane e al contempo mediterranee, nonostante Lisbona (la patria del fado) guardi verso l'aperto e imprevedibile Atlantico, che sulla malinconia (da una parte) e la passione (dall'altra) hanno fondato il loro stesso motivo d'esistere; una cantante, si raccontava, intrisa di un autentico, urgente e ineludibile sentimento, l'alma come direbbero a Lisbona, un alma blava (blu in catalano, il blu di un tormento vissuto in riva al mare, con la sola luna a far da testimone), come dichiara Franca Masu, inesauribile sorgente di una profonda ispirazione. Qui, al suo quinto album in studio, che si presenta come una vera e propria prova d'autore e maturità, accompagnata da un manipolo di collaudati musicisti (Salvatore Maltana al contrabbasso e alla direzione musicale, l'ispirato Alessandro Girotto alle chitarre, l'impeccabile Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Oscar Del Barba al pianoforte, e Roger Soler alle percussioni), capaci di far convivere il jazz, la canzone d'autore e non ultime le musiche di tradizione, la Masu conduce l'ascoltatore alla scoperta del suo mondo interiore, tra le policrome sfumature della sua "almablava" (appunto), aprendo le porte della sua screziata, semplice e complessa intimità. Un'intimità costituita prima di tutto da una ricchezza culturale, articolata nelle tre fondamentali componenti identitarie di Franca Masu (quella sarda, quella catalana, e quella italiana), e poi musicale, grazie alla sua sapiente realizzazione di un composito e compiuto suono mediterraneo, dalla statura e il respiro internazionale, reale paesaggio sonoro, più che ideale o immaginario, evocativo di concrete connessioni interculturali, che fin dall'antichità contraddistinguono il bacino del Mediterraneo, e quindi di una permeabilità culturale veicolata dall'acqua marina, dalle sue risonanze e dai suoi rintocchi. Undici le tracce che compongono questo pregevole lavoro, scrigno di preziosità tutte da ascoltare (si presti attenzione solo che alle delicate, dense, appassionate e struggenti "Profumo e silenzio", "Vida", "Almablava", e ancora all'icastica e suggestiva "La nit/È doce morrer no mar" o all'ardente e passionale "Un Tango"), ciascuna delle quali è la sincera testimonianza del vitale esistenzialismo, che da sempre contraddistingue la generosa umanità e la musica di Franca Masu. Imperdibile. (Marco Maiocco)

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