Nelle note di copertina del suo primo e precedente album, Anna Cinzia Villani, formidabile giovane cantrice popolare e musicista salentina, sosteneva che "se la creatività non è supportata da buon gusto e soprattutto da una conoscenza profonda del repertorio, un arrangiamento piuttosto che valorizzare un canto, può appiattirlo o addirittura banalizzarlo". E in effetti quel disco da lacrime e brividi, "Ninnamorella" (AnimaMundi, 2008), si segnalava per l'asciuttezza e in qualche modo la "radicalità", con cui riproponeva il repertorio tradizionale. Formatasi negli anni '90 in un momento di entusiastica riscoperta della musica popolare salentina, dopo (potremmo dire) il grande riflusso che aveva coinvolto la maggior parte dei vecchi cantori (i cosiddetti alberi di canto) - e questo nonostante la prolifica stagione del folk revival italiano degli anni '70 - che non avevano più voluto saperne di ricordare una vita contadina fatta di miseria e fatica, Anna Cinzia Villani è diventata nel tempo una delle più sapienti ed ispirate studiose, ricercatrici e suonatrici (organetto diatonico e tamburello i suoi strumenti) di musica popolare oggi in circolazione. Quel che la distingue su tutto è la straordinaria voce: appassionata ed emozionante, aspra e antica e al contempo morbida e rotonda, scura e rilucente, capace dei più estremi virtuosismi e della più immediata e impareggiabile forza espressiva e comunicativa. In questo nuovo cd "Fimmina, mare e focu!" la profondità della sua ricerca musicale, culturale e storica compie un viaggio in quello che è stato il racconto della femminilità attraverso i canti della tradizione, un punto di vista decisamente inedito, dal momento che nel repertorio salentino è quasi sempre l'uomo a parlare della donna e non la donna a raccontare di sè. E proprio perchè Anna Cinzia ha conosciuto e assimilato da vicino la tradizione e il suo repertorio, stando a stretto contatto con gli ultimi cantori delle sue terre intrise di pizzica e campi di grano (compresa nonna Genoveffa Cicerello), imparando da loro a recuperare e valorizzare quell'immenso patrimonio culturale, in quest'ultimo intenso e superbo lavoro (non certo banale), grazie all'accompagnamento di alcuni valenti musicisti, riesce a concedersi qualche maggiore libertà sul piano degli arrangiamenti, che si presentano più ariosi, articolati e complessi, con quà e là qualche sconfinamento nell'idioma jazzistico: insomma un folk più mediato, e in qualche misura più rilassato, ma altrettanto autentico, efficace e convincente. A costituire l'ossatura di un album tutto da scoprire (grazie anche ad un libretto guida ricco di informazioni), del quale non sveliamo nulla. Scrigno, come scrive l'etnomusicologa Flavia Gervasi a commento del cd, di una serie di preziosi, poco conosciuti (all'interno della stessa comunità salentina) e quasi perduti canti tradizionali, ai quali si aggiunge qualche composizione inedita nel pieno rispetto della forma e dei contenuti della tradizione. Commovente e vitale. (Marco Maiocco)
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ANNA CINZIA VILLANI E MACURANORCHESTRA - Fimmina, mare e focu!
ANNA CINZIA VILLANI E MACURANORCHESTRA - Fimmina, mare e focu!
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Fimmina, mare e focu!
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