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Rock Recensioni ARCTIC MONKEYS - Favourite Worst Nightmare (Domino 2007)
 

ARCTIC MONKEYS - Favourite Worst Nightmare (Domino 2007) Hot

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Titolo
Favourite Worst Nightmare
Anno
Casa discografica

ImageLe scimmie artiche sono tornate, e il loro “Favourite Worst Nightmare” è il secondo disco più atteso della scena brit dell’ultimo ventennio, dopo un certo “(What’s The Story) Morning Glory?” di tali Oasis. Ovviamente in terra Italica l’attesa è stata più contenuta, ovattata oramai da una consapevolezza mista a diffidenza a prendere la “next big thing” d’oltre manica con le dovute precauzioni (quasi fosse una prostituta). Ebbene leviamoci subito ogni tipo di pregiudizio o prevenzione perché questo disco convince, eccome, e lo fa da sin dal primo brano “Brianstorm” singolo esplosivo, riff infiammante, ritmo trascinate. Impossibile stare immobili. Ma le sciabolate spigolose di indie-rock si protraggono anche nei pezzi successivi come “Teddy Picker” che sembra essere una b-side di “Whatever People Say I Am…” passando per “D Is For Dangerous” e arrivando alla splendida “Balaclava” dove la batteria di Matt Helders la fa da padrona, accompagnata da chitarre ruvide e un basso che scava profondo.

Siamo giunti a metà album e qui la svolta, gli Arctic Monkeys ci regalano due ottime ballate, la “Fluorescent Adolescent” in perfetto stile brit pop scanzonato e la riflessiva “Only Ones Who Know”; giusto il tempo per riprendere fiato e ripartire ancora più frenetici e rabbiosi. La potenza di “This House Is A Circus” quasi in stile QOTSA, con il suo finale devastante, è seguita in scia da “If You Were There, Beware”, altro pezzone esplosivo, mentre l’orecchiabile e canticchiabile “The Bad Thing” sarà probabilmente uno dei prossimi singoli. Ma è nel finale che si raggiunge l’apice con la trascinante “Old Yellow Bricks” dominata da cambi ritmici e melodici infarciti da chitarre nette ed essenziali e il crescendo elettrico di “ 505”. Spettacolo. La formula, per concludere, non varia di molto rispetto all’esordio, ma per maturità, convinzione e cura dei particolari, le scimmiette fanno un passo avanti. Se le prostitute fossero come questo album saremmo probabilmente tutti in Via Prè.

Capolavoro? (Maurizio Ciardelli)

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