Il 1979 fu l’anno zero del synth-punk: in Inghilterra i Tubeway Army di Gary Numan erano n. 1 in classifica ed esordivano gli Human League; in Francia furoreggiavano i Metal Urbain di Tokyo Airport; in America – a parte i mitici Screamers di San Francisco, che non arrivarono mai a incidere su vinile – si segnalò Ian North, responsabile di un album, da lui interamente scritto, suonato e prodotto. Avvalendosi solo di un Korg MS20, rigorosamente monofonico, North costruì le dieci canzoni di My Girlfriend’s Dead, dominate da voce gelida, batteria elettronica e sintetizzatore. Nomi di raffronto, all’epoca peraltro all’esordio o quasi, possono essere i Normal, i Cabaret Voltaire, gli Ultravox, naturalmente i Kraftwerk e soprattutto gli OMD. Impressionanti, in effetti, le similitudini con il gruppo di Liverpool, specie sul piano vocale e ritmico. Dal punto di vista invece melodico, il gusto di North era senz’altro più statunitense. Qua e là, fra le sue tracce, si preannunciano i Wall of Woodoo. Al disco di debutto di North la RPM ha aggiunto il mini Rape of Orchids (del 1981), nello stesso stile ultra-minimale, freddo e tecnologico. L’artista di Brooklyn fa oggi il pittore. Da (ri)scoprire. (Davide Arecco )
vedi sotto video