Probabilmente tra vent’anni rivaluteremo anche queste opere tardive dell’avvocato di Asti. Per adesso, visto che scriviamo al presente, il rischio è che ascoltare dischi come ‘Snob’ finiscano per ridimensionare anche gli album precedenti. E non parliamo solo di ‘Nelson’, à se bastante per screditarsi, ma anche del periodo CGD, quello di mezzo, che pure tanti bei dischi ci ha dato (gli ellepi RCA non si discutono). Al di là delle facili provocazioni sarebbe bastato evitare l’apertura di “Si Sposa l’Africa” con tanto di Kunta Kinte nel ritornello, la “Donna dal Profumo di caffè” con i consueti borbottii e “Argentina”, incisa sotto altro nome almeno già tre volte e le cose avrebbero già preso un’altra piega. O forse ha ragione lui e allora va bene la bossa-nova di ‘Tropical’ con le sue rime estenuanti e il profumo di Genova in ‘Maracas’ con tanto di scignua de Zena. O forse, semplicemente, la nostalgia d’antan ha perso il suo fascino e Conte con lei. (Danilo Di Termini)