Musica italiana
Dà da pensare che, in poco più d'un anno, tre grandi realtà della musica italiana abbiano voluto dar testimonianza discografica e sui palchi per l'opera infinita di Zappa. E fa ancora maggior piacere nel momento in cui, da casa Zappa, annunciano l'uscita del lungamente annunciato Dance Me This, numero magico n° 100 del catalogo (se però non mettete in conto la pletorica serie di uscite “live” che ora hanno anche cornice ufficiale, i Road Tapes). Sia come sia, chi s'è cimentato per primo con Zappa è stato Stefano Bollani, che nel suo disco ha optato per interessanti e dilatati arrangiamenti quasi space jazz, mettendo in conto anche qualcosa dalla sua penna. I Quintorigo invece hanno scelto il sodalizio con uno zappiano doc come Roberto Gatto, che da una vita coltiva l'amore per i tormentati e ineguagliabili pentagrammi del Baffuto Maestro. L'hanno fatto mettendo in conto di essere subito messi alla berlina come ovvi epigoni, dati gli elementi “zappiani” che appunto ne pervadono l'opera. Bel coraggio, invece: perché la rilettura del gruppo con sax e violoncello (ma senza chitarra) e del batterista - compositore si attiene alla lettera dello spartito, lavorando più in sobrietà che in eccessi da calcare ed estremizzare. Un disco in studio, un dvd dal vivo al Blue Note di Milano, per far vedere che non c'è trucco, ma classe sì. (Guido Festinese)
Silvia Dianese, giovane cantante genovese in attività fin dai primi anni del 2000, ci propone questo bell’oggetto a tiratura limitata, un vinile da 10 pollici, rosso, con una deliziosa copertina illustrata. Si tratta di un singolo e contiene tre brani, anche se in verità il brano principale, Rosso come il rossetto, appare in due versioni, ma, come vedremo, sono molto diverse fra loro… La prima, denominata ‘video version’, vede lo scarno accompagnamento di violoncello, chitarra e qualche sparuta tastiera, accentuando l’importanza delle parole e della voce di Silvia; la seconda, forse più accattivante e pop, viene battezzata ‘orchestral’, e si capisce subito perché: archi, fiati, e piatti squillanti forniscono un’atmosfera vagamente retrò e romantica che premia il bozzetto al femminile del testo e, tutto sommato si fa preferire all’altra, anche per l’efficace double-tracking della voce. La terza canzone, Una rosa sul cuore, (disponibile in download con l’acquisto del vinile) è uno sprazzo, un minuto e mezzo di recitato su rumori sinistri di chitarra elettrica, che ci lascia in sospeso su una domanda un po’ angosciosa: Potrò rivedervi? Noi speriamo certo di rivederla e risentirla, magari dal vivo con il progetto Sivia Dainese Trio assieme alla chitarra di Adriano Fontana e al violoncello di Kim Schiffo, o in un progetto discografico di più ampio respiro e durata. (Fausto Meirana)
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