Dopo più di un anno di tenace lavoro, prove assidue, ostinate ed estenuanti, esce in questi giorni il primo (speriamo di una lunga serie) cd de La Banda di Piazza Caricamento, la poderosa orchestra multietnica genovese voluta dall’associazione culturale Echo Art, che a Genova organizza il Festival del Mediterraneo, e messa in piedi grazie allo straordinario impegno ed entusiasmo di Davide Ferrari e al patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova. Un vero e proprio laboratorio sociale ideato e costruito dal basso, esempio paradigmatico di quel necessario dialogo che oggi più che mai deve svilupparsi tra i popoli e le diverse culture del mondo. La Banda ha presentato Babelsound, edito dalla Promo Music di Bologna, ieri sera (28 marzo) in un gremito Teatro dell’Archivolto con un’esibizione di musica e danza altamente spettacolare e coinvolgente: un evento. Nessun professionista della musica, solo diciassette giovani, sapientemente guidati da Davide Ferrari, tutti residenti a Genova e provenienti dalle più disparate parti del mondo, che con caparbietà sono risuciti a misurare se stessi con il mestiere del musicista, ognuno a partire dalle proprie attitudini e soprattutto dalla propria storia.
L’orchestra sprigiona un gigantesco, festoso, a tratti commovente, volume di suono grazie al rutilare costante di un’impressionante sezione ritmica che fonde i ritmi cubani delle congas con quelli africani delle darabouka, dello djembè, delle talking drums, del dum dum e quant’altro. Sul ricco tappeto poliritimico poggiano poi gli scintillanti arpeggi della kora del senegalese Cheikh Sadibou Fall, le voci soavi di Alessandra Ravizza e della russa Yana Odintsova, ma anche il rap di Albert Sardei (Italia/Rwanda), la voce matura e sensuale della brasiliana Laura Gonçalves e molto altro ancora: ad ogni passo una sorpresa. Le composizioni, tutte originali; melodie slave, brasiliane, magrebine, saheliane, italiane, indiane per un’armonica fusione di stili, linguaggi e tradizioni in grado di rappresentare una possibile e reale musica del mondo, una roots music del pianeta non più ideale o metafisica, ma viva e concreta in quella quotidiana integrazione tra culture differenti che oggi caratterizza le nostre città. Siamo circondati da modi di fare musica ormai nel tempo storicizzati e difficilmente rinnovabili; la Banda di Piazza Caricamento, dal canto suo, pur promuovendo il non più fresco concetto di tradizione mediata e reinventata, elabora un’idea di musica in grado di dare nuova linfa a materiale antico sulla base di un autentico intreccio culturale che trae la propria forza e credibilità dalle mutate condizioni sociali degli ultimi anni. Il progetto di questo gruppo è un inno alla musica e a Genova, alla sua secolare identità multiculturale, a quel che è oggi e a quel che sarà domani. (Marco Maiocco)
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