Quasi un anticipo delle Acoustic Nights nell’ambito della manifestazione ‘La storia in piazza’ a Palazzo Ducale; il ritorno a Genova di Beppe Gambetta è sempre accolto con favore da cittadini e appassionati, a maggior ragione se l' ingresso è libero... Con Beppe e la sua chitarra, ancora una volta c’erano Peter Ostroushko e i suoi strumenti, violino e mandolino. Mantenendosi fedeli al tema dell’evento (Popoli in Movimento), i due hanno proposto un repertorio incentrato soprattutto sui percorsi migratori nel mondo. D’altronde Ostroushko è americano, ma di origini ucraine, e Gambetta un po’ migrante lo è, visto il suo costante andirivieni al di qua e al di là dell’atlantico. Omaggi a Eddie Lang e Nick Lucas, emigranti con la chitarra sotto il braccio, di quelli che hanno fatto fortuna; agli sfortunati lavoratori stagionali della ‘Do Re Mi’ di Woody Guthrie (con tanto di strofa aggiornata in italiano); alla ragazza del Nord di Bob Dylan; a Pasquale Taraffo e Mario Cappello (con una ‘Ma se ghe penso’ assai filologica); alla musica irlandese, quale capostipite delle musiche d’emigrazione e, infine, alle origine ucraine di Peter (Pierino, lo chiama Beppe) e alla sua frequentazione con la musica klezmer. Leggermente spostate dal tema del concerto la ‘Tecumseh’ in omaggio al popolo indiano, l’omaggio al grande chitarrista americano Norman Blake, noto per essere piuttosto restio agli spostamenti e il bellissimo omaggio alla ‘nostalgia’ messicana di ‘La Luna’, una composizione del polistrumentista americano. (Fausto Meirana)